di Antoine De Saint-Exupéry
con Raffaello Lombardi, Paola Cerimele, Mariangela Lombardi
regia di Paola Cerimele
Note di regia
“Il Piccolo Principe” è un racconto poetico che, nella forma di un’opera letteraria per ragazzi , affronta temi come il senso della vita e il significato dell’amore e dell’amicizia. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo: è stato tradotto in più di 220 lingue e dialetti e stampato in oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo. In un certo senso, costituisce una sorta di educazione sentimentale.
Un pilota di aereo, precipitato nel deserto per una avaria, incontra un bambino semplice che gli dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.Il capolavoro letterario di Antoine de Saint Exupéry mette a confronto il mondo dell’infanzia e quello degli adulti pieno di preconcetti e di falsi miti e falsi valori.Quando il Piccolo Principe domanda: “Mi disegni una pecora?”, in questo semplice quesito, all’apparenza banale, c’è tutta la magia e la spontaneità del mondo dei bambini.L’aviatore riscoprirà sé stesso attraverso le domande e i racconti del Piccolo Principe e tra i due nascerà una vera e sincera amicizia.
Nel ’allestimento che La Compagnia Stabile del Molise propone sono evidenziati i momenti più importanti del romanzo di Saint Exupéry. Particolare attenzione viene posta alle difficoltà di comunicazione tra adulti e bambini; alla possibilità di superamento di queste difficoltà attraverso un linguaggio che non è solo quello della ragione ma anche, e soprattutto, quello del cuore; alla capacità di imparare che a volte ciò che sembra un male può servire a far del bene.
Durante lo spettacolo non mancheranno momenti di interazione con i piccoli spettatori, i quali si sentiranno partecipi di un racconto coinvolgente, spesso comico, e sicuramente emozionante.
di Carlo Collodi
con Raffaello Lombardi, Paola Cerimele, Giorgio Careccia, Diego Florio, Bianca Mastromonaco
regia di Paola Cerimele
Note di regia
Romanzo di formazione (il monello che piano piano diventa ragazzo maturo); metafora di crescita attraverso l’insieme delle relazioni intessute dal protagonista (relazioni che prevedono tre diversi generi di personaggi: umani, intermedi e animali); romanzo picaresco (secondo Italo Calvino) e tante altre interpretazioni potremmo aggiungere; ma se ancora oggi abbiamo bisogno di ragionare su Pinocchio è perché questo libro è rivelatore del bisogno di ognuno di riconoscere se stesso come individuo unico e irripetibile, nonché di essere riconosciuto dagli altri come tale.
Un ragazzo che mente e disobbedisce ai genitori si mette nei guai e se poi dà anche retta ai cattivi compagni, ossia a Lucignolo, subisce addirittura una umiliante metamorfosi: gli spuntano le orecchie d’asino.Eppure è inevitabile, per noi, tifare per Pinocchio: anche quando fa disperare il suo papà Geppetto o non ascolta i consigli della Fata dai Capelli Turchini.Pinocchio è solo un pezzo di legno che diventa, per mano di Geppetto, un burattino.Inizia subito a farne di tutti i colori, quello che lo spinge verso la ribellione ci appare come il desiderio di verificare di persona ogni situazione che affronta.Evidentemente non gli bastano i buoni consigli, che forse sarebbero stati sufficienti a un bambino normale, perché lui normale non è. Se fosse normale rimarrebbe un pezzo di legno ben scolpito e colorato. O al massimo sarebbe ben felice di conformarsi alle situazioni.Invece c’è qualcosa dentro di lui e quel qualcosa non sono solo disubbidienza e bugie, scappatelle e spericolatezza. Quel qualcosa è la sua personalità e la sua unicità.La testa e il cuore di Pinocchio sono solo apparentemente di legno: in realtà sono una testa pensante e un cuore che… sa emozionarsi ed amare, temere e aver coraggio.Ma questo lo deve scoprire da solo e cercando la sua strada.
Nell’allestimento che proponiamo saranno rappresentate le scene più conosciute, divertenti, commoventi e significative del capolavoro collodiano.
IL RICICLATTOLAIO
di Massimiliano Vitolo
con Massimiliano Vitolo e Alessandra Di Iorio
Note di regia
“Il riciclattolaio”mira a promuovere i temi dell’educazione all’ambiente e a sviluppare competenze relative alla cittadinanza attiva.Un vero e proprio spettacolo teatrale per bambini che racconta, in modo divertente ed educativo, il problema dei rifiuti e la necessità di acquisire nuove abitudini, come la raccolta differenziata, per creare uno stile di vita sostenibile e responsabile, nella consapevolezza che si tratta di una ricchezza per tutti. Separare le materie dei nostri rifiuti può diventare così un divertimento, quello di ridare vita a vecchi oggetti in maniera creativa e fantasiosa.
Sul palcoscenico una vera e propria discarica abusiva. Tanti rifiuti e tra loro anche un “rifiuto” umano, un reietto della società civile che ha perduto il suo piccolo negozio di giocattoli, andato distrutto da un’alluvione provocata dal dissesto idrogeologico. Un povero giocattolaio vive solitario tra i rifiuti, ormai la sua nuova casa. Deriso dai vari personaggi di passaggio, il pover’uomo, dopo anni di una vita vuota e triste, decide di riprendere la sua attività di giocattolaio che credeva ormai perduta e solo un ricordo lontano: capisce che può costruire tanti giocattoli anche con quella massa di rifiuti gettati via da uomini e bambini abituati solo a consumare.
con Rolando Giancola, Mariangela Lombardi, Giusy Tiso
Note di regia
Tre personaggi imprigionati in tre televisori trovano il modo di sfuggire alla routine di una programmazione televisiva fatta di violenza e banalità. Diventare protagonisti delle storie è il loro desiderio, e smettere di essere solo passivi spettatori. Così, una volta liberi, riusciranno a dar sfogo alla loro fantasia coinvolgendo il pubblico in una girandola di favole.Racconteranno le storie inventate da Esopo in diversi modi: la narrazione, la teatralizzazione, il canto e la musica, con oggetti (palloncini gonfiabili ed altro), invitando i bambini a raccontare a loro volta e a divertirsi insieme.
Lo spettacolo vuole rappresentare un’occasione per i più giovani di riscoprire l’importanza della parola “detta”, un piccolo esercizio divertito e divertente, in cui è possibile rivalutare e riaffermare il potere evocativo delle parole; un’esperienza che va al di là della semplice fruizione, perché, con la complicità dell’ affabulazione attoriale, viene continuamente stimolato il grado di attenzione dell’uditorio, e l’ascolto (da troppo tempo sacrificato per il prevalere delle immagini nella comunicazione) sarà protagonista della rappresentazione.
Gli attori, inoltre, stimoleranno i ragazzi a raccontare direttamente alcune favole sia dal punto di vista del narratore che dei vari personaggi.
Gli animali, quindi, al centro delle “storie” per esemplificare vizi e virtù del genere umano. Il contrasto tra i potenti e gli umili, tra i prepotenti e i deboli è il tema principale, o per lo meno il più sentito.
I PROMESSI SPOSI
di Alessandro Manzoni
con Paola Cerimele, Giorgio Careccia, Raffaello Lombardi
Note di regia
Il progetto prevede una lettura-spettacolo dei capitoli più significativi dei Promessi Sposi manzoniani, con un’attenzione particolare ai grandi personaggi storici del romanzo, da Cristoforo alla Monaca di Monza, dall’Innominato a Don Abbondio.
Un percorso che trasmette ai ragazzi la grande potenza narrativa di questo autore e l’essenza viva del romanzo attraverso la lettura a voce alta, l’interpretazione dei personaggi e la drammatizzazione dei momenti salienti della vicenda.
Il corpo e la parola per coadiuvare la didattica nel tentativo di far appassionare i giovani al primo romanzo in lingua italiana e farli entrare nei meandri delle contraddizioni umane così magistralmente descritte dal Manzoni.
Per info e organizzazione
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